21 settembre 2009
Day 67 Reflection time
Guardo l'Italia da lontano, come un vecchio barcone che affonda piano piano, dal quale è meglio rimanere a debita distanza per non essere risucchiati dai vortici che si creano. Il paese più bello e ricco di storia, rovinato in pochissimi decenni (magari addirittura anni) da una classe dirigente corrotta ed egoista, assetata di sesso e potere, e da un popolo codardo, incapace di alzare la voce, incapace di ribellarsi a coloro che esso stesso ha eletto a rappresentarlo e che addirittura vi si adegua, per la serie "se lo fanno tutti, io perchè non dovrei farlo". Il tutto condito da una marea infinita di casini, molti dei quali legati alla nostra cultura, al nostro modo di fare e di rapportarci agli altri, ed una rapida estinzione di quelli che una volta venivano chiamati "valori".
Nelle ultime settimane di italiani all'estero ne ho conosciuti parecchi. Alcuni, come me, giovani e pieni di sogni, lontani dal bel paese per poco e/o da poco tempo. Altri, invece, all'estero già da qualche anno e con l'intenzione di passarci ancora un bel po' di tempo, se non tutta la vita.
A prescindere che si tratti o meno di fuga dei cervelli (con le dovute eccezioni, guardate il sottoscritto...fuga forse ci può stare, ma di quale cervello?), sono sicuro che di fatto il bel paese abbia perso delle persone eccezionali, non solo per la loro professionalità di altissimo livello e una determinazione e un coraggio straordinari, ma soprattutto perchè si tratta di persone di cui l'Italia avrebbe fortemente bisogno: persone che da un lato non si rispecchiano nell'attuale sistema, ma che dall'altro amano incredibilmente la propria terra. Perchè come si scopre l'amore verso qualcosa/qualcuno quando non la si ha più...allo stesso modo succede con la propria terra!
Mi auguro, e sarebbe stupendo, che i milioni di italiani che oggigiorno vivono all'estero, non si dimenticassero del vecchio stivale, e che non guardino all'Italia come qualcosa che appartiene al passato, qualcosa che non li riguarda più, qualcosa talmente malridotta di cui non vale la pena nemmeno preoccuparsi. No! Stare lontani deve rafforzare l'amore verso la propria terra d'origine.
E tutte le persone che oggi vivono all'estero, e che un giorno decideranno di tornare in Italia, torneranno più ricche: porteranno con sé quanto di buono hanno appreso fuori, porteranno una mentalità più internazionale e meritocratica, porteranno la capacità di guardare al diverso come una risorsa e non più come una minaccia, torneranno con nuove competenze professionali e ciò permetterà di creare nuovi posti di lavoro, torneranno portando con se bambini che a 3 anni sapranno parlare sia l'inglese che l'italiano.
Mi auguro, in altre parole, che tutti gli italiani che oggi sono lontani dall'Italia, un giorno possano ritornare e aiutare il nostro paese ad essere una terra magica, ricca di storia ma all'avanguardia al tempo stesso. Aiutare l'Italia a superare questa fase di torpore che la sta attraversando, e nella quale sembra affondare inesorabilmente. L'Italia non può essere un luogo da cui fuggire.
Occorre credere che un cambiamento sia possibile, ma soprattutto ognuno di noi, nel suo piccolo, con piccoli comportamenti e piccole decisioni quotidiane, deve impegnarsi affinchè questo cambiamento avvenga realmente.
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5 commenti:
Grande, Gabriele!!!
Chefemmana
quanta ragione hai...speriamo che nel nostro piccolo anche inconsciamente stiamo riuscendo a fare e a cambiare qualcosa...io penso di sì, ma c'è tanta tanta gente nulla facente in giro...tu cmq cerca di tornare!!!! tvb Cristina
PELLE D'OCA!!! bellissimo articolo! quasi un pò nostalgico ed autobiografico, a quanto pare!!! e, direi che dato che nel tuo caso nn si tratta di fuga di cervelli, ma di fuga e basta, vedi di tornare!!! ;))))
PS: dì la verità, chi te l'ha scritto st'articolo, eh?! :PPP
Ti abbraccio! Ci vediamo presto!
ahahah infatti Stè..l'ho sottolineato che io sono un'eccezione!!!
Nonostante quello che ci siamo detti...sei riuscito cmq a farmi scendere una lacrima con questo post ...
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