Ieri sera ci siamo ritrovati al concerto dei Negrita. Un gruppo italiano molto interessante che avevo gia' ascoltato dal vivo qualche anno fa a Roma, all'ippodromo delle capannelle. Era il 2005. M.....a!!! Quella volta suonarono davanti a migliaia di persone, e infatti li vedevo piccoli piccoli a diversi metri di distanza.
Ieri sera, invece, il loro concerto si e' tenuto in un locale abbastanza piccolo, chiamato Slim's. Ah, piccolo particolare, non era Roma, ma San Francisco. Nel locale non c'era molta gente, un centinaio di persone o poco piu', il 90% italiane.
A prescindere dalla performance artistica di tutto rispetto, e dal fatto di essere a 2mt dalla band (c'era chi brindava "corona a corona" con i musicisti o dialogava col cantante tra un pezzo e l'atro), la cosa che piu' mi ha emozionato e' stata essere in mezzo a tanti ragazzi italiani, giovani (tra i 25 e i 35 anni), pieni di vita ed entusiasmo. Fa un certo effetto guardare la gente negli occhi e immaginare la storia che ognuno di loro ha alle spalle, un sogno da realizzare, un progetto da portare a termine. Storie di successi e a volte di fallimenti, di salite e discese, di momenti belli e di altri in cui maledici il giorno in cui hai fatto determinate scelte. Ma questo, si sa, e' quel gioco chiamato vita...
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